Corpus Domini: la storia, cosa significa, cosa si celebra
La Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, comunemente nota con le espressioni latine Corpus Domini (“Corpo del Signore”), come in Italia, o Corpus Christi (“Corpo di Cristo”), come nei paesi di lingua inglese e spagnola, è una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. È una festa mobile: si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità oppure, in alcuni Paesi tra cui l’Italia, la domenica successiva. Rievoca la liturgia della Messa nella Cena del Signore (Messa in Cena Domini) del Giovedì Santo.
Papa Urbano IV e il miracolo eucaristico di Bolsena
L’estensione della solennità a tutta la Chiesa però va fatta risalire a papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell’11 agosto 1264.
È dell’anno precedente invece il miracolo eucaristico di Bolsena, nel Viterbese. Qui un sacerdote boemo, in pellegrinaggio verso Roma, mentre celebrava Messa, allo spezzare l’Ostia consacrata, fu attraversato dal dubbio della presenza reale di Cristo. In risposta alle sue perplessità, dall’Ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino (conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’altare ancora oggi custodite nella basilica di Santa Cristina. Nell’estendere la solennità a tutta la Chiesa cattolica, Urbano IV scelse come collocazione il giovedì successivo alla prima domenica dopo Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua.
Le origini nel Medio Evo, in Belgio
La solennità del Corpus Domini nacque nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell’eucaristia in reazione alle tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica.
La venerazione del Santissimo Sacramento nacque in Belgio nel 1246 come festa della diocesi di Liegi. Il suo scopo era quello di celebrare la presenza reale di Cristo nell’eucaristia. L’introduzione di questa festività nel calendario cristiano la si deve principalmente a una donna, suor Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana vissuta nella prima metà del tredicesimo secolo. Da giovane avrebbe avuto una visione della Chiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, a indicare la mancanza di una festività.
Nel 1208 ebbe un’altra visione, ma questa volta le sarebbe apparso Cristo stesso, che le chiese di adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il sacramento dell’eucaristia. Dal 1222, anno in cui era stata nominata priora del convento di Mont Cornillon, chiese consiglio ai maggiori teologi ed ecclesiastici del tempo per chiedere l’istituzione della festa. Scrisse una petizione anche a Hughes de Saint-Cher, all’arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaléon (futuro Urbano IV) e a Roberto de Thourotte, vescovo di Liegi. Furono proprio l’iniziativa e le insistenti richieste della monaca a far sì che, nel 1246, Roberto de Thourotte convocasse un concilio e ordinasse, a partire dall’anno successivo, la celebrazione della festa del Corpus Domini. All’epoca i vescovi avevano infatti la facoltà di istituire festività all’interno delle loro diocesi.
Si dovette aspettare però il 1264, poco dopo l’elezione al soglio Pontificio proprio dell’Ex Arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaleon de Troyes, che già contribuì alla Prima Festa del Corpus Domini in Belgio, ed alcuni anni dopo la morte di suor Giuliana e di Roberto de Thourotte, perché la celebrazione fosse estesa a tutta la Chiesa universale.
Durante il periodo delle guerre di religione in Francia (in verità tra il 1540 e il 1600, cioè in un arco temporale leggermente più lungo), la processione del Corpus Domini fu oggetto di ostilità da parte degli Ugonotti. Infatti i Calvinisti (noti in Francia come Ugonotti) negano la transustanziazione come leggenda priva di fondamento, e persino offensiva nei confronti della religione evangelica.
Fino alla metà del Seicento in certe zone della Francia la processione del Corpus Domini fu quindi accompagnata da massicci schieramenti di forza pubblica, e con i fedeli in genere armati e pronti a difendere l’ostia da eventuali profanazioni.
Il Nome della Solennità
Nella bolla del 1264 la Solennità è descritta come memorialsì sacramentum in cotidianis missarum sollemnior, festum sanctissimi Corporis Domini nostri Jesu Christi (…”festività del santissimo Corpo di nostro Signore Gesù Cristo) nella quale si afferma la divinità di Gesù Cristo Dio e, in particolare, del Suo Corpo (indicato con l’iniziale maiuscola).
Il Messale del 1970 ribattezzò la Solennità col nome latino Sollemnitas Sanctissimi corporis et sanguinis Christi, sebbene il Concilio Vaticano II (1962-1965) avesse già sostituito la liturgia latina con le lingue moderne da quasi un quinquennio.
La processione: inizi e sviluppi
Qua e là si introdusse la processione con l’Eucaristia, che divenne d’uso comune soprattutto dopo che i papi Martino V (1417-1431) ed Eugenio IV (1431-1447) l’arricchirono di indulgenze. L’origine di tale pratica deriva dall’usanza di recarsi in processione all’aperto prima della Messa cantata nelle feste maggiori.
I benedettini inglesi celebravano una processione eucaristica già nell’XI secolo la Domenica delle Palme. Nel XII secolo era d’uso portare in giro dentro la chiesa il Santissimo Sacramento in una pisside o in un calice e ordinariamente la processione eucaristica faceva parte dei riti della Settimana Santa. Così si introdusse l’usanza di portare in processione l’Eucaristia anche nel giorno del Corpus Domini. A Colonia lo si faceva già prima del 1277.
Seguendo un vivo desiderio espresso da Urbano IV, durante la processione si cantavano inni eucaristici, specialmente quelli di San Tommaso. La benedizione si impartiva solo al termine. Spesso l’Eucaristia veniva portata su “casse” o “barelle” riccamente ornate e sostenute dai sacerdoti.
La necessità di procurare il massimo decoro a queste processioni diede origine alla Confraternita del Santissimo Sacramento.
Nel XV secolo si introdusse in Germania l’uso di dare la benedizione con il Santissimo Sacramento quattro volte fuori dalla chiesa, precedendole dal canto dell’inizio dei quattro Vangeli.
Nello stesso secolo ebbero inizio anche gli spettacoli o rappresentazioni eucaristiche, specialmente della Passione o dell’Ultima Cena del Signore, che nella Spagna del XVII secolo assursero a grande fama e perfezione nelle Autos sacramentales di Pedro Calderón de la Barca. Andarono però lentamente in disuso nel XVIII secolo.
Fonti: AA. VV nella rete internet