Riflessioni sulle Beatitudini

Il racconto di Luca delle beatitudini è meno noto del discorso della montagna di Matteo, perché nella storia della Chiesa quest’ultimo è stato molto usato nella catechesi e nella predicazione. In Luca le beatitudini costituiscono la prima parte di un discorso più ampio. La scelta di Luca sembra voler mettere maggiormente l’accento sulla comunicazione, cioè sulla possibilità per gli uditori di ascoltare la parola di Dio (invece la scelta di Matteo metteva più l’accento sull’autorità di Gesù).
In questo vangelo le beatitudini sono quattro e sono accostate a quattro “guai” e risultano differenti dalla versione di Matteo, che ne contiene nove. In Luca sono espresse alla seconda persona plurale, indirizzate direttamente ad ascoltatori presenti nell’uditorio di Gesù e indicano una situazione concreta come la povertà, la fame, il pianto, la persecuzione; le beatitudini secondo Matteo mettono invece in risalto le condizioni spirituali dei beati, quali la povertà di spirito, la mitezza, la fame e sete di giustizia, la misericordia, la purezza di cuore…

Abbiamo dunque due testimonianze, due interpretazioni delle beatitudini pronunciate da Gesù, che sono complementari e ci permettono di conoscere in modo più ricco e profondo il messaggio che dà forza, convinzione e speranza ai discepoli.

Fonti: Rete internet Le due vie del vangelo di Luca: le beatitudini e i guai: Lc 20-26 | Communio Biblica

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